Una legge per leggere.

Finalmente il 5 febbraio scorso è stata approvata in via definitiva dal Senato la legge sulla promozione del libro e della letturaGiunge così in porto un provvedimento che aveva iniziato il suo percorso del 7 anni fa: infatti, alla vigilia delle elezioni politiche del 2013, il Forum del libro insieme a numerose personalità del mondo della cultura face un appello ai candidati di tutte le forze politiche affinché si impegnassero a varare un provvedimento che sostenesse le attività di promozione della lettura. Preparammo una prima bozza di articolato e la facemmo avere ai circa 50 parlamentari che furono eletti e che si erano impegnati a portare avanti questa iniziativa. Per tutta la XVII Legislatura la Commissione cultura della Camera – grazie in primo luogo all’impegno della sua Presidente, l’on. Flavia Piccoli Nardelli – lavorò su quel testo ma non si riuscì a portarlo in votazione. Nel 2018, all’inizio della nuova Legislatura la proposta di legge è stata ripresentata e questa volta l’iter si è concluso positivamente, fino all’approvazione unanime del Senato, arrivata la scorsa settimana.

Durante il suo lungo iter la proposta ha subito numerose modifiche rispetto all’impostazione originaria: alcuni elementi qualificanti su cui puntavamo molto, come gli incentivi fiscali per l’acquisto libri o il sostegno alle biblioteche scolastiche, sono stati annacquati, mentre sono stati introdotte alcune misure, come la revisione della normativa sul prezzo del libro, che hanno suscitato molte polemiche e hanno visto l’opposizione dell’Associazione Italiana Editori.

Non è la migliore delle leggi possibili e – ne siamo consapevoli – non sarà una legge a modificare il panorama della lettura nel nostro Paese. Ma è molto riduttivo limitarsi a discutere sul prezzo di copertina e sugli effetti che produrrà l’abbassamento della percentuale di sconto.

La nuova legge ha alcuni aspetti molto positivi. Innanzi tutto, ci sembra importante che una legge dello Stato affermi nel suo art. 1 che “La Repubblica, in attuazione degli articoli 2, 3 e 9 della Costituzione, favorisce e sostiene la lettura quale mezzo per lo sviluppo della conoscenza, la diffusione della cultura, la promozione del progresso civile, sociale ed economico della Nazione, la formazione e il benessere dei cittadini”.

Ora il compito di quanti hanno a cuore le sorti del libro e della lettura è di impegnarsi perché vengano stanziate maggiori risorse per realizzare gli obiettivi della legge e dare concreta attuazione ai tanti spunti che la nuova normativa offre.

Riprendendo il commento pubblicato sul sito del Forum del libro, possiamo dire che inizia ora il lavoro:

  • perché il “Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura” non sia un libro dei sogni o un adempimento solo formale, ma individui le priorità su cui intervenire e le traduca in azioni concrete;
  • perché il Centro per il libro e la lettura sia realmente il punto di coordinamento delle politiche nazionali per la lettura e acquisti nuovo slancio;
  • perché i “Patti locali per la lettura”, già praticati in molti Comuni, prevedano interventi concreti e verificabili per aumentare il numero di lettori abituali.
  • perché l’istituzione della Capitale italiana del libro porti realmente il libro e la lettura al centro della vita culturale e civile delle nostre città;
  • perché il tessuto delle librerie trovi a tutti i livelli (nazionale, regionale, locale) adeguata attenzione e salvaguardia;
  • perché la promozione della lettura a scuola e le misure per il contrasto della povertà educativa e culturale siano efficaci e mettano la biblioteca scolastica, e chi ci lavora, finalmente al centro di investimenti seri e duraturi.
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