Segnalo un bell’articolo sul tema della interdisciplinarità pubblicato da Pietro Greco, giornalista specializzato nella comunicazione scientifica.
Greco ricorda quanto sia importante cogliere la complessità del mondo contemporaneo e quanto sarebbe importante, quindi, che la scienza fosse attrezzata a questo scopo. Serve una visione interdisciplinare della conoscenza, capace di andare oltre la separazione fra i saperi. Tradizionalmente «le discipline più che a unirsi tendono a dividersi al loro interno, a differenziarsi, proprio perché le conoscenze aumentano e dominarle tutte è impresa ardua. Ecco perché, come diceva qualcuno, gli scienziati tendono sempre più “a sapere quasi tutto di quasi niente”. Al contrario, gli umanisti (e, tra loro, noi giornalisti) sono (siamo) accusati di “sapere quasi niente di quasi tutto”. Insomma, nella scienza moderna la specializzazione è una necessità. E chi parla senza possederla, questa specializzazione, è accusato, spesso giustamente, di parlare senza cognizione».
Nel suo contributo, Greco riporta i dati che sembrano dimostrare un rafforzamento e un apprezzamento degli approcci interdisciplinari.