Politiche industriali e culturali per la filiera del libro

Nei giorni scorsi i vertici delle associazioni rappresentative della filiera del libro (Innocenzo Cipolletta presidente dell’Associazione Italiana Editori, Andrea Palombi presidente della Associazione degli Editori Indipendenti, Paolo Ambrosini presidente dell’Associazione Librai Italiani Confcommercio, Antonio Terzi presidente del SIL Sindacato Italiano Librai e Cartolibrai Confesercenti, Fabrizio Cattaneo vice presidente dell’Unione Editori e Librai Cattolici Italiani, Medardo Montaguti presidente della Federazione Nazionale Cartolai, Laura Ballestra presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche) hanno incontrato il Ministro della cultura Alessandro Giuli, chiedendo “un deciso cambio di rotta” nelle politiche pubbliche rivolte al comparto dell’editoria libraria. Negli ultimi anni, infatti, sono state cancellate alcune misure di sostegno alla domanda, che non andavano intese solo come aiuti a un settore industriale e commerciale, come come stimolo alle pratiche di lettura, le cui statistiche vedono l’Italia agli ultimi posti, con indici contrassegnati per di più da forti squilibri territoriali. Il Ministro si è detto disponibile a ripristinare il fondo per l’acquisto libri a favore delle biblioteche, che era stato istituito all’epoca della pandemia. Bisognerebbe anche rivedere i meccanismi previsti delle carte Cultura Giovani e del Merito, che avrebbero dovuto sostituire il bonus per i 18enni, che dal 2016 in poi aveva prodotto effetti significativi, mentre queste nuove formule hanno finora mancato l’obiettivo di raggiungere un’ampia platea di giovani.

Ma le associazioni di settore si attendono anche che riparta il confronto sulla legge di filiera che il sistema editoriale attende da anni e che era oggetto di un tavolo di lavoro che si era insediato nella scorsa legislatura. Sono state poste diverse questioni, richiamate in un documento che le associazioni hanno consegnato al Ministro: l’incremento delle risorse per il credito d’imposta riconosciuto alle librerie, il credito d’imposta per l’acquisto della carta (riconosciuto agli editori di giornali e periodici ma non agli editori di libri), incentivi per l’innovazione tecnologica, il rafforzamento dei fondi per le politiche promozionali a disposizione del Centro per il libro e la lettura.

“Rispetto a questi temi – si legge in un comunicato diffuso dalle associazioni al termine dell’incontro – abbiamo trovato nel ministro Giuli un interlocutore attento e sensibile, consapevole del valore sociale del libro e della lettura così come della necessità di avere una industria editoriale plurale, forte e autonoma perché economicamente sostenibile e infrastrutture per la lettura, come librerie e biblioteche, diffuse sul territorio”. E così concludono: “Non chiediamo sovvenzioni, ma politiche industriali e culturali che ci permettano tutti assieme di far crescere il Paese”.

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