La casa editrice il Mulino pubblicizza, a mio avviso, in modo molto efficace una sua collana di tascabili: «Adagio, rallentiamo un poco. Sicuro che basti il botta e risposta di una ricerca con Google per soddisfare una domanda di conoscenza, per conoscere una cosa? Conoscere ha bisogno di tempo, il tempo del libro. Universale paperbacks è una collana per chi vuol dare tempo alla conoscenza con libri agevoli, aggiornati, garantiti. Per chi vuole “navigare” con barche sicure sulle tante rotte delle proprie curiosità».
La differenza è tutta qui: tra l’informazione puntuale, fattuale e la contestualizzazione, fra l’informazione e la cultura, fra il semplice dato o frammento e una conoscenza che nasce dalla comprensione profonda, dal confronto, dalla verifica delle informazioni, fra l’ideologia del “quick” e i valori dell’approfondimento. Questo modo di accedere al sapere sembra incompatibile con gli stili di vita contemporanei: oggi tutto è più veloce, tutto è o sembra essere a portata di mano, mentre per leggere la pagina di un libro occorre le stesso tempo che occorreva uno o due secoli fa. Qui non si sta elogiando la lentezza, ma dobbiamo prenderci il tempo per il libro e per la conoscenza.