L’Italia è il paese dei festival di partecipazione culturale: lungo la penisola se ne contano di ogni tipo, letterari, musicali, gastronomici, di economia, di filosofia, su qualsiasi tema e di qualsiasi livello: si stima che fra grandi e piccoli, siano oltre un migliaio. Il fenomeno ha una fortissima capacità di aggregazione e coinvolgimento, unisce la spettacolarizzazione della cultura alla possibilità di avvicinare il pubblico ai protagonisti del mondo letterario e artistico: i visitatori possono vivere un’esperienza diretta e immediata di approfondimento, sentendosi parte di una comunità che condivide le stesse passioni e gli stessi interessi. Chi li ha frequentati sa quanto sia emozionante perfino fare la coda per ascoltare la conferenza di un Premio Nobel o per ottenere l’autografo di uno scrittore famoso. Confrontarsi e discutere, incontrare persone, esperti, protagonisti, è un’esperienza insuperabile. Molto rilevante anche la mobilitazione di migliaia di giovani e adolescenti, che lavorano giorni e giorni come volontari per la buona riuscita di queste iniziative.
Il numero dei partecipanti cresce di anno in anno e anche la ricaduta economica è in alcuni casi notevole: in vent’anni il Festivaletteratura, uno degli appuntamenti più attesi dell’anno, ha fatto di Mantova una delle capitali della cultura e del turismo italiani, passando da 15.000 a 123.000 presenze. Voglio qui ricordare che questa bellissima manifestazione si deve all’inventiva del libraio Luca Nicolini, scomparso pochi giorni fa dopo una lunga malattia. Onore a Luca, cui va un pensiero commosso.
Quest’anno fiere, festival, saloni debbono fare i conti con il distanziamento sociale. Qualche appuntamento è saltato, qualcuno ha rinviato all’autunno sperando di poter tenere ugualmente la manifestazione in forma tradizionale. Altri hanno deciso di trasferirsi sulla rete: la Bologna Children’s Book Fair si è svolta online e oltre 60.000 persone hanno partecipato agli eventi; in questi giorni anche il Salone del libro di Torino sta tenendo una edizione straordinaria e ibrida, con un fittissimo programma di presentazioni e dibattiti; il Forum del libro “Passaparola”, che solitamente cade in ottobre e novembre, si dilaterà nel tempo, preceduto da una lunga marcia di avvicinamento con incontri che cominceranno alla fine di questo mese di maggio. Sarebbe molto importante che le iniziative “festivaliere” non si fermassero e fossero sostenute, perché la loro funzione promozionale e di stimolo alla discussione sui libri è molto importante: Radio 3 offrirà il suo supporto alle manifestazioni previste per i prossimi mesi. Ne abbiamo discusso ieri in una puntata speciale di Fahrenheit dedicata proprio ai Festival.