Eppur qualcosa si muove…

Qui lo dico e qui lo nego: forse c’è qualche pallido segnale di ripresa nei dati sulla lettura in Italia. Anni fa avevo scritto (L’Italia che legge, Roma-Bari, Laterza, 2010, pag. 7) che non bisogna trarre conclusioni affrettate da piccoli spostamenti, spesso nell’ordine di qualche decimale, rilevabili di anno in anno negli indici di lettura. Ma voglio contraddirmi: desidero segnalare che dopo tre anni di continuo calo sia possibile registrare finalmente un segno più (i lettori di almeno un libro all’anno sono passati dal 41,4% del 2014 al 42% nel 2015, secondo i dati pubblicati dall’Istat l’altro ieri). Questa è una notizia. Va ricordato che siamo comunque ancora al di sotto dei dati del 2005 (42,3%) e che continuiamo ad occupare le ultime posizioni nelle classifiche europee. Ma, se questa tendenza sarà confermata e si rafforzerà negli anni prossimi, si tratta di un dato incoraggiante.

Restano confermati altre criticità già evidenziate negli anni passati: forti squilibri territoriali (a Nord legge più del 48% degli abitanti, mentre a Sud la percentuale non raggiunge il 30%) e in rapporto alla dimensione urbana (51% di lettori nelle aree metropolitane e 38,1% nei piccoli comuni); solo tra i ragazzi e i giovani compresi fra gli 11 e i 19 anni i lettori superano il 50% dei pari età; condizionamento familiare nella propensione alla lettura (il 66,8% dei ragazzi figli di lettori si accosta al libri, mentre la percentuale scende al 30,9% se i genitori non leggono libri); l’abitudine a leggere è maggiore fra chi si accosta frequentemente anche ad altre forme di pratica culturale o pratica uno sport. 

C’è da dire che, per comprendere cosa stia effettivamente accadendo nel campo della lettura, bisognerebbe cominciare a rilevare in modo più preciso i dati sulla lettura di ebook, che attualmente sfugge a qualsiasi seria e su vasta scala. Per non parlare di altre forme di lettura in ambiente digitale. Pare che l’Istat si stia attrezzando per farlo ed anche questa è una buona notizia: occorrono strumenti adeguati per analizzare le trasformazioni in atto.

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