Edgar Morin: “Educare allo spirito critico”.

Con l’approssimarsi della fine del 2021, anno in cui ha compiuto cento anni, Edgar Morin ha rilasciato una lunga intervista al supplemento Robinson de «la Repubblica»: “Tanti auguri, Europa”, questo il titolo. Conversando col direttore del quotidiano Maurizio Molinari, il filosofo francese individua nella cultura il destino comune dei popoli europei. La via da seguire per uscire dalla crisi — afferma Morin — è «rafforzare la conoscenza», cominciando dall’istruzione, dalla scuola, dalle giovani generazioni. Solo così potremo «resistere ai momenti di isteria collettiva». Dalla paura scaturiscono le contraddizioni del nostro tempo, da una parte una regressione psicologica e la ricerca di un capro espiatorio, dall’altra uno slancio emotivo di segno positivo, ma dispersivo e non incanalato in una direzione precisa.

Una visione politica di stampo “umanistico” richiede la capacità di riconoscere la complessità e di fare i conti con l’incertezza, prosegue Morin e ricorda a questo proposito di aver segnalato al governo francese l’opportunità di istituire nelle scuole corsi di “educazione alla problematizzazione”, per insegnare ai giovani come porsi delle domande e acquisire spirito critico.

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