Dibattito “ad alto livello”

Rocco Pinto, un appassionato libraio lucano/torinese, appartiene a quella preziosa categoria di persone per le quali nulla è impossibile. Grazie al suo incosciente ottimismo organizza da oltre dieci anni “Pralibro”, una rassegna estiva (con annessa fornitissima libreria) nel tempio valdese di Prali, piccolissimo comune della Val Germanasca, in provincia di Torino.

Come se non bastasse, domenica 21 luglio è riuscito a trascinare un gruppetto di volenterosi fino ai 2540 mt del Bric Rond e lì Francesco Forlani ha proposto letture da Fernando Pessoa e Wisława Szymborska.

Poi si è cominciato a discutere di strategie per promuovere la lettura. Possiamo dire che si è trattato di un “dibattito ad alto livello”: probabilmente una discussione su questi temi non si era mai tenuta ad un’altitudine così elevata.

Si è discusso del ruolo sociale delle librerie indipendenti e di come creare le condizioni di mercato per impedire la loro scomparsa. A tutti è sembrata prioritaria l’esigenza di allargare le basi della lettura, accostando al libro chi non legge, chi legge poco, chi legge a intermittenza. Molte delle risorse attualmente investite in alcuni festival di dubbia efficacia o in altre manifestazioni frequentate solo da chi già legge potrebbero più utilmente essere dirottate su attività che abbiano una reale funzione promozionale. Infatti, fiere e festival sono in molti casi iniziative utili, che danno visibilità ai libri e favoriscono la partecipazione dei cittadini alla vita culturale, ma non possono assorbire tutte le risorse disponibili.

All’interno di un piano nazionale di promozione della lettura, che il Forum del libro ha recentemente proposto al ministro Bray e che si spera possa essere elaborato in modo più preciso nei prossimi mesi, è necessario condurre prioritariamente un’indagine conoscitiva, attraverso la quale analizzare gusti e tendenze del target dei non lettori e dei lettori deboli, in modo da poter individuare le strategie più opportune. Un ruolo fondamentale lo può ricoprire la scuola, che dovrà prevedere all’interno del lavoro didattico una o più giornate dedicate esclusivamente alla lettura: sarebbe bello se il 23 aprile, giornata mondiale del libro, fosse dedicato alla lettura, invece che alle abituali attività didattiche.

Queste e altre iniziative dovranno essere condotte in modo sistematico, coordinato e con continuità: un piano di promozione, infatti, non potrà produrre risultati duraturi in meno di 3-5 anni e dovrà coinvolgere tutti i protagonisti della filiera del libro: autori, editori, librai, bibliotecari, insegnanti, insieme a realtà dell’associazionismo e del volontariato.

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4 risposte a Dibattito “ad alto livello”

  1. Chiara scrive:

    A proposito di indagini sulle abitudini di lettura segnalo una recente indagine di Rasmussen Reports
    (http://www.rasmussenreports.com/public_content/lifestyle/general_lifestyle/july_2013/75_prefer_traditional_book_to_electronic_reading_device), secondo la quale il 75% degli americani dichiara di preferire i libri di carta agli ebooks. Solo il 15% dei 1.000 partecipanti al sondaggio ha indicato di preferire gli ebook.
    Prendo spunto da questo dato per porre una domanda: come e in che modo potrebbe incidere la maggiore diffusione di ebook sulle abitudini di lettura? Immagino ad un impatto maggiore sulla fascia dei giovani. I lettori forti di ieri e oggi saranno gli stessi domani di fronte all’ebook?
    Personalmente credo che proprio attraverso l’ebook potrebbe esserci una inversione di tendenza e che il profilo del “lettore forte” potrebbe cambiare.
    Grazie.

  2. Giovanni Solimine scrive:

    Per il momento, sembrerebbe che i lettori di ebook siano essenzialmente persone che già leggevano (e che in gran parte continuano a leggere) anche libri di carta. Quindi la tecnologia del libro elettronico non avrebbe convertito non lettori.
    Ciò non vuol dire che non cambino i comportamenti di lettura e che in un futuro anche prossimo non possano essere rilevati tra i giovani e gli adolescenti lettori “nativi” di libri elettronici.
    Che io sappia, per l’Italia non si dispone ancora di indagini che consentano di analizzare il fenomeno in modo attendibile.

  3. effeffe scrive:

    Giovanni, dovremmo recuperare tutti i materiali (zainetti, piccozze, rocce, Rocco, discussioni, note a margine, invettive) di quella giornata ad Alta Quota e inaugurare con un primo volumetto i quaderni di Prali. un abbraccio da Prali. francesco forlani ps stasera ne parlo con Rocco

  4. Elisabetta Laino scrive:

    A proposito di estate e promozione della lettura, segnalo una iniziativa che si è svolta a luglio in tutta Italia, Flashbook-Letture a ciel sereno: flash mob dedicati ai bambini in cui dei volontari leggevano dei libri ad alta voce in luoghi pubblici (una bibliografia ad hoc indicava le letture del giorno). Grazie al tam tam nella rete il fenomeno ha avuto una certa rilevanza: 212 lettori e 358 eventi che hanno toccato tutte le regioni!
    Da volontaria posso testimoniare il successo e l’entusiasmo da parte di bambini, genitori e lettori.
    Divertimento e partecipazione documentati nella pagina facebook https://www.facebook.com/flashbook.italia?fref=ts

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