Faccio un sacco di cose, perché mi incuriosiscono molte questioni, perché mi piace accostarmi ad ambienti nuovi, perché amo cambiare la forma e il contesto del mio impegno e confrontarmi con sfide e interlocutori nuovi. E, da quando sono in pensione, ho la fortuna di poter scegliere e di poter fare solo le cose che mi piacciono di più: purtroppo (o per fortuna) mi interessano e mi piacciono tantissime cose, col risultato che lavoro più di prima.
Ma, pure in questa varietà, c’è una costante: la cultura e la crescita individuale nascono dallo scambio, dall’interazione, dal guardarsi intorno, con occhi sempre nuovi, e senza dare mai nulla per scontato. La partecipazione culturale – a mio avviso – è una delle principali strade da percorrere per l’inclusione sociale e per mettere a fuoco i valori in cui riconoscersi e creare “comunità di progetto”.