Gli appassionati del gioco del calcio hanno già avviato il conto alla rovescia che li separa dall’inizio della nuova stagione agonistica. Frattanto, oltre che guardare le prime amichevoli in tv, possono provare a lenire gli effetti delle crisi di astinenza leggendo un libro e guardando qualche film, magari dedicati al loro sport preferito. Non so perché il calcio non sia mai andato molto d’accordo con la letteratura e con il cinema: non si ricordano tanti libri o film davvero belli ambientati nel mondo del football.
I tentativi meno riusciti sono proprio quelli dove il pallone e i calciatori dovrebbero essere protagonisti, forse con la sola eccezione di alcune pagine scritte da Osvaldo Soriano. Più apprezzabili, viceversa, alcune opere in cui il calcio è poco più che un pretesto: per ricordarne qualcuna, Fuga per la vittoria di John Huston, L’uomo in più di Paolo Sorrentino e Febbre a 90° (ma mi riferisco più al romanzo di Nick Hornby che alla trasposizione cinematografica diretta da David Evans).
Ma c’è dell’altro. Mi sento di consigliare la lettura di Un’ultima stagione da esordienti, il bel libro di Cristiano Cavina pubblicato da Marcos y Marcos nel 2006: come per gran parte degli altri libri di questo autore – uno dei miei preferiti, fra i contemporanei -, anche in questo caso al centro della narrazione troviamo il microcosmo di Casola Valsenio e l’autore stesso, descritto negli anni dell’adolescenza. I lettori che hanno già apprezzato altri libri di Cavina e il suo inconfondibile modo di raccontare storie, fin dal suo debutto nel 2003 con Alla grande, ritroveranno la stessa atmosfera: sogni, passioni, autenticità, semplicità.