Ieri sono stato rieletto per un secondo mandato alla presidenza della Fondazione Bellonci, organizzatrice del Premio Strega. Ringrazio il Consiglio di Amministrazione che ha voluto rinnovarmi la sua fiducia per un altro quinquennio. Questi anni trascorsi alla guida della Fondazione Bellonci – cui fui chiamato nel 2017 dopo l’improvvisa scomparsa di Tullio De Mauro – sono stati impegnativi ma ricchi di soddisfazioni: la struttura si è rafforzata, la rete dei partenariati si è ampliata, il Premio Strega e le altre manifestazioni hanno consolidato il loro prestigio. La ristrutturazione dell’appartamento romano di via Fratelli Ruspoli in cui vissero Maria e Goffredo Bellonci e in cui diedero vita al Premio assieme a Guido Alberti e agli “Amici della Domenica”, oggi sede della Fondazione, e la sua trasformazione in “casa museo” ci consentiranno di sviluppare nuove iniziative e momenti di confronto a partire dai libri.
In Fondazione crediamo nella cultura che si produce attraverso lo scambio e anche per questo motivo sono particolarmente contento che sia rientrata la decisione del Ministero degli Esteri, che in un primo momento aveva deciso di sospendere alcune attività dell’Istituto italiano di cultura di Mosca, tra cui anche quelle legate alla giuria internazionale del Premio Strega. Era una decisione in cui non eravamo stati coinvolti e che ci addolorava, perché colpiva illustri studiosi e intellettuali che non hanno alcuna responsabilità nelle scelte del governo russo.