Qualche mese fa avevo annunciato l’apertura di uno spazio dedicato alle buone notizie capaci di illuminare con un po’ di ottimismo il panorama delle lettura. Non so se l’episodio che sto per raccontare appartenga a questa categoria, ma certamente conferma la potenza del libro e la sua capacità di creare una bolla di isolamento quando si è sprofondati nella lettura di un bel libro.
Tra i tanti furti verificatisi nel mese di agosto nelle città semideserte, i quotidiani hanno raccontato l’avventura di un ladro, un trentottenne, che si è intrufolato in un appartamento di Roma e, dopo essersi impossessato di alcuni abiti firmati e di altri oggetti di valore, ha avvistato un volume lasciato sul comodino dal proprietario, ne è stato attratto e si è sdraiato sul letto per leggerlo. Risultato: ha perso la cognizione del tempo e la lettura si è prolungata finché il padrone di casa non lo ha scoperto e fatto arrestare. Vi starete chiedendo di quale libro si trattasse: Gli dei alle sei. L’Iliade all’ora dell’aperitivo di Giovanni Nucci, pubblicato da Bompiani. Una cosa non mi è chiara: il malvivente avrebbe potuto aggiungere il libro alla refurtiva e darsi alla fuga, me non ha saputo resistere. La mitologia greca fa di questi scherzi. Evidentemente il protagonista di questa vicenda era più lettore che ladro, ed è anche un efficacissimo testimonial, se si considera che nel giro di pochissimi giorni il libro è andato esaurito.
Post scriptum: questo sito è intitolato “La conoscenza rende liberi”. L’episodio in questione mi smentisce. A meno che il seguito non riguardi le …letture d’evasione cui il soggetto in questione si starà dedicando dopo questa disavventura.