Utilizzando le risorse del PNRR, e in particolare quelle destinate al potenziamento e all’ammodernamento della Pubblica amministrazione, è stato emanato un bando per il reclutamento di 518 professionisti del patrimonio culturale a tempo pieno e indeterminato nel Ministero della Cultura. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il giorno 8 dicembre. Di queste posizioni messe a concorso quasi quattro su cinque sono destinate agli archivi e alle biblioteche, e precisamente 268 per archivisti di Stato e 130 per bibliotecari.
I bandi valorizzano il possesso di competenze specifiche, acquisite attraverso il percorso di studi previsto dall’ordinamento universitario: laurea magistrale LM5 in Archivistica e Biblioteconomia, e un diploma di specializzazione, un dottorato di ricerca o un master biennale nelle discipline relative al profilo professionale per il quale si presenta domanda.
Si potrebbe obiettare su alcuni aspetti del bando che forse potevo essere definiti in modo migliore: per esempio, una diversità tra i requisiti di ammissione previsti per le diverse figure o il fatto che la prova scritta sia costituita da un test a risposta multipla. È probabile che i tempi molto ravvicinati per il raggiungimento degli obiettivi del PNRR abbiano condizionato queste scelte, Ma dopo che per anni e anni in tanti – compreso chi scrive – si sono lamentati per il depauperamento degli organici degli Archivi di Stato e delle Biblioteche pubbliche statali, non si può non salutare con soddisfazione questo concorso, che potrà ridare fiato a istituti il cui funzionamento era ormai ridotto al lumicino. Auguriamoci che una ventata di aria fresca entri nel MIC con questi nuovi assunti.