Cultura è futuro: un confronto con le forze politiche

Avevo segnalato giorni fa su questo blog l’assenza dei temi della cultura nel dibattito elettorale. La Fondazione Fitzcarraldo organizza per il 13 settembre un incontro con i rappresentanti delle forze politiche per discutere alcune proposte di interventi urgenti e prioritari per la prossima legislatura. L’iniziativa coinvolge numerose organizzazioni del comparto: associazioni (tra cui l’AIB) e istituzioni culturali, imprese, rappresentanze delle professioni, che hanno lavorato insieme per identificare alcuni interventi qualificanti, sintetizzati in un documento che è possibile sottoscrivere online e di cui riporto qui i passaggi essenziali, segnalando in particolare le proposte che toccano più da vicino i temi della lettura e delle biblioteche.

Dopo una parte introduttiva, in cui i promotori ribadiscono la rilevanza delle funzioni creativa, sociale ed economica del “sistema cultura”, viene proposta una visione di lungo periodo in cui inquadrare le strategie e le politiche culturali. Gli interventi normativi auspicati riguardano:

  • Introduzione della formazione artistica e performativa e sviluppo di competenze alla lettura in tutte le scuole di ogni ordine e grado a partire dalle scuole di infanzia.
  • Definizione dello status giuridico delle ICC a partire dal perimetro definito dall’Unione Europea. Il riconoscimento deve tener conto della pluralità di natura giuridica, attività, forme, settori e fasi delle filiere produttive (produzione, distribuzione, gestione, uso, erogazione di servizi ecc.).
  • Valorizzazione del ruolo del diritto d’autore nel web e contrasto alla pirateria, tramite strumenti non solo normativi per la tutela della creatività, nella ricerca continua di un equilibrio tra i diritti di autori e imprese che investono e diritti del pubblico.
  • Individuazione di politiche di welfare culturale per passare da singole esperienze a processi integrati di ricerca, formazione e sperimentazione tra il sistema sociosanitario e quello culturale, anche attivando un percorso legislativo dedicato di iniziativa parlamentare e/o governativa in accordo con la Conferenza Unificata.
  • Attuazione del Codice dello spettacolo attraverso l’urgente stesura dei decreti delegati entro i termini stabiliti dalla legge, con contestuale e chiara ridefinizione degli aspetti legati al lavoro e monitoraggio delle funzioni che lo Stato e le Regioni intendono affidare ai soggetti finanziati a tutti i livelli istituzionali (FUS, fondi regionali e comunali).
  • Adozione di una legge sulle biblioteche e sul sistema bibliotecario nazionale.
  • Completamento del Sistema Museale Nazionale definendo un sistema di premialità per i musei accreditati.
  • Completamento di un quadro normativo evoluto e di semplice attuazione per modelli collaborativi pubblico privato, riconoscendo il ruolo delle imprese e degli enti del Terzo Settore come partner strategici della P.A.

Seguono cinque proposte riguardanti interventi finanziari:

  • Adeguamento degli investimenti in cultura ai livelli dei Paesi europei, aumentando le risorse del MIC e intervenendo sui bilanci di altri Ministeri, con fondi speciali per l’acquisto di beni e servizi culturali e dando piena attuazione delle norme (Legge 208/15 e Legge 717/1949) che destinano quote degli investimenti in infrastrutture alla creatività contemporanea e ai beni culturali.
  • Sviluppo di una politica di incentivazione della domanda privata, sia attraverso misure sul modello della 18App sia attraverso misure quali la detrazione fiscale delle spese culturali e la riduzione delle aliquote IVA al livello minimo consentito (Dir. UE 2022/542) per tutti i settori ad oggi esclusi.
  • Revisione, semplificazione ed estensione dei sostegni indiretti a una gamma più ampia di soggetti e di settori a partire dall’Art Bonus, dalla reintroduzione del 2×1000 per la cultura e dalla revisione del 5×1000.
  • Finalizzazione di fondi, tax credit e degli incentivi alle imprese per favorire l’innovazione (non solo digitale), la sperimentazione di modelli innovativi e digitali (realtà estesa, Metaverso, blockchain, intelligenza artificiale, data science), l’internazionalizzazione, la eco-sostenibilità ed una più ampia accessibilità, nonché programmi di crescita e formazione di start-up e PMI e lo sviluppo capillare di incubatori e acceleratori d’impresa specializzati nelle ICC.
  • Sviluppo di strumenti finanziari dedicati (microcredito, garanzie, voucher formativi, fondi corrispondenti, ecc.) e rafforzamento di quelli esistenti.

Il quadro degli interventi proposti è completato da altre misure, relative al lavoro:

  • Una cornice unitaria delle diverse forme contrattuali settoriali, che coniughi tutele e diritti con le tipicità di un lavoro flessibile e discontinuo e con il riconoscimento delle professionalità e rispetto dei minimi contrattuali, garantendo trasparenza e rispetto dei requisiti di professionalità anche nelle esternalizzazioni della P.A.
  • Interventi per favorire la crescita di occupazione qualificata nel pubblico e nel privato, colmando le gravi carenze di personale e di competenze, soprattutto tecniche e innovative, accumulate negli anni nella P.A e incentivando assunzioni giovanili e qualificate nelle ICC.
  • Investimenti a medio-lungo termine nel capitale umano, in sinergia con Istruzione e Università, per la crescita e la formazione di competenze innovative, ibride e imprenditoriali in grado di riqualificare e accompagnare il settore verso i nuovi modelli sostenibili e le transizioni digitali e green.

…al riequilibrio territoriale

  • Politica di sviluppo di infrastrutture pubbliche culturali in particolare nelle aree fragili e marginali (Sud, periferie, aree interne, ecc.).
  • Programmi di sostegno e accompagnamento alle imprese ed alle organizzazioni culturali che operano in contesti di fragilità e/o marginalità, per le quali oggi non sussistono le condizioni di sostenibilità a mercato, attraverso incentivi, sostegni alla creazione di reti e filiere, investimenti e misure erogabili sulla base di piani di sviluppo in grado di garantirne sostenibilità nel tempo.
  • Programmi di incentivazione e di formazione nelle aree fragili e nei piccoli comuni per favorire lo sviluppo e la realizzazione di partnership pubblico privato, riconoscendo la capacità delle imprese culturali e degli enti del Terzo settore, di gestione, di co-progettazione e co-realizzazione di servizi culturali e innovazione sociale sui territori.

… e alla creatività contemporanea:

  • Valorizzazione della dimensione multidisciplinare e multifunzionale della cultura attraverso politiche specifiche di promozione e sostegno alla nuova autorialità, ai nuovi linguaggi e alle forme artistiche popolari e contemporanee, digitali ed analogiche, anche per la formazione dei nuovi pubblici.
  • Sostegno alla diffusione dell’arte, della creatività e della cultura italiana contemporanea all’estero.
  • Destinazione di una quota dei finanziamenti per la produzione e la programmazione a collaborazioni cross-settoriali e a progetti non inquadrabili nelle classificazioni disciplinari.
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