Federculture, l’organismo che raccoglie e rappresenta i soggetti pubblici e privati che operano nei settori della cultura, del turismo e del tempo libero, ha lanciato un appello al Governo e al Parlamento per sollecitare l’adozione di alcune misure strutturali di sostegno all’offerta e alla domanda che favoriscano la ripresa e la stabilità delle attività culturali e creative – un comparto produttivo che occupa ben 840.000 addetti – che sono state fortemente penalizzate durante la fase più acuta della pandemia.
Il documento propone alcune misure molto concrete, collegate agli interventi previsti dal PNRR per i prossimi anni:
- un sostegno alla domanda di servizi e prodotti culturali attraverso la detraibilità delle spese per l’acquisto di biglietti d’ingresso a musei e spettacoli, acquisto libri, attività formative etc.;
- la riduzione al 4% dell’aliquota IVA per tutto il comparto della cultura, come già accade per i libri;
- la committenza di opere d’arte per una cifra equivalente al 2% delle spese previste per opere pubbliche (già prevista dalla L. 717/1949, quasi sempre disattesa);
- uno stanziamento per interventi a favore dei beni e delle attività culturali, in misura del 3% di quanto previsto per la realizzazione di infrastrutture, attraverso il ripristino della norma che era contenuta nella L. 208/2015;
- l’estensione a tutta la filiera delle attività culturali del credito d’imposta del 65% per le contribuzioni private previste dalla L. 106/2014 (il c.d. art bonus);
- il rifinanziamento del “Fondo per la Cultura” di 100 milioni di euro che era stato previsto nel 2020 e 2021 e che nella nuova legge di bilancio per il 2022 si intende ridurre a soli 20 milioni.