Fin dall’inizio della legislatura, giace in Parlamento una proposta di legge sulla promozione della lettura. Mi riferisco al testo su Disposizioni per la diffusione del libro su qualsiasi supporto e per la promozione della lettura, frutto della unificazione dell’A.C. 1504 (primo firmatario l’On. Giancarlo Giordano) e dell’A.C. 2267 (prima firmataria l’On. Sandra Zampa). La proposta prevede un piano d’azione per la promozione della lettura, la diffusione della lettura nelle scuole e la costituzione di biblioteche scolastiche, l’incentivazione all’acquisto di libri, la tutela delle librerie indipendenti, il sostegno alle biblioteche di base sul territorio.
Ritengo che essa possa rientrare a pieno titolo nell’elenco delle norme da varare prima che le Camere vengano sciolte. L’ho ricordato giorni fa alla Presidente della Camera Boldrini nel corso di una manifestazione pubblica.
Tutti i soggetti che operano nel settore librario sostengono questa iniziativa e si sono espressi in suo favore durante le audizioni fatte in Commissione Cultura. Parimenti, nessun gruppo parlamentare si è detto contrario alla sua approvazione. La proposta è attualmente ferma presso la Commissione Bilancio, perché non si riesce a trovare la copertura finanziaria: eppure gli oneri previsti (7 milioni per il primo anno e 65 per i successivi) sono certamente alla portata di un paese come il nostro, anche in considerazione del fatto che risorse ben più consistenti vengono destinate a provvedimenti con un impatto sociale non maggiore.
È davvero frustrante dover constatare che un progetto, ispirato dal Forum del libro e avviato all’inizio della legislatura − la p.d.l. A.C. 1504 fu depositata nell’agosto 2013, pochi mesi dopo le elezioni politiche −, che riguarda un ambito di intervento dal grosso significato sociale e culturale e che, al tempo stesso, comporta oneri modesti e trova concordi le forze politiche e gli operatori del settore, non riesca ad essere approvato neppure da un ramo del Parlamento in cinque anni. Ciò malgrado l’impegno determinato e appassionato dell’On. Flavia Piccoli Nardelli, presidente della Commissione Cultura. Forse perché c’è sempre qualcosa di più importante o di più urgente da discutere, piuttosto che affrontare una questione di civiltà, come ricorda l’editore Laterza in una lettera aperta al premier Gentiloni.
Per sbloccare la situazione è stato lanciato un appello affinché la Camera esamini e approvi rapidamente questo provvedimento, che potrebbe contribuire in modo efficace a una maggiore diffusione del libro e della lettura nel nostro paese. In poche ore è stato già firmato dai presidenti del Centro per il libro, delle associazioni dei librai e dei bibliotecari, da scrittori come Paolo Giordano, Nicola Lagioia e Melania Mazzucco, da intellettuali come Luca Serianni e Francesco Sabatini, da giornalisti come Simonetta Fiori e Paolo Fallai, che ha anche commentato l’iniziativa sul “Corriere della Sera”. Molte altre adesioni stanno pervenendo: chi vuole firmare l’appello può inviare un messaggio a info@forumdellibro.org .