Segnalo l’articolo pubblicato oggi sul “Manifesto” da Gino Roncaglia – anch’egli dimissionario dagli organismo consultivi del MiBACT – che torna sulla questione del concorso a 500 posti di funzionario e spiega, a mio avviso, molto efficacemente i motivi per i quali dietro all’errore tecnico (il modo di calcolare i vuoti di organico e di determinare il numero di posti da mettere a concorso) ci sia in effetti un errore politico di incomprensione e sottovalutazione delle esigenze reali del mondo bibliotecario, la mancanza di progettualità, l’assenza – in un settore vitale per il nostro sistema culturale – di un disegno complessivo, che è invece assolutamente necessario.
Ieri abbiamo discusso di queste cose a “Fahrenheit” nel corso di una trasmissione cui oltre a Gino Roncaglia e a me ha partecipato anche Enrica Manenti, presidente dell’associazione italiana biblioteche.