Mi è già capitato altre volte di segnalare alcune acute osservazioni presenti sul blog L’acciarino dell’amico e collega Nicola Tangari: lo faccio volentieri anche questa volta, per parlare della “nuova fortuna” che il poeta di Recanati sta avendo dopo l’uscita del film di Mario Martone. Pare, infatti, che la vendita di libri di e su Leopardi stia andando abbastanza bene, così come anche in biblioteca stiano aumentando le richieste di prestito. Se uno degli scopi, più o meno intenzionalmente perseguiti, era quello di suscitare attenzione per questo autore, l’obiettivo può dirsi raggiunto. Il fenomeno – al di là della qualità del film, che a molti non è piaciuto – conferma il traino che un un’opera cinematografica o una fiction televisiva possono esercitare a favore dei libri e della lettura.
Ma la cosa più interessante segnalata da Tangari è un’altra. Mi riferisco allo slogan (“Ieri lo hai studiato, oggi puoi conoscerlo”) con cui il gruppo Espresso-Repubblica ha lanciato da qualche settimana una serie di DVD e un’antologia dedicate a Leopardi: a questo proposito Tangari osserva come il messaggio che si cerca di trasmettere tende a sostenere che lo studio scolastico, forse perché non in grado di stimolare interesse e curiosità, non ha prodotto “conoscenza” di questo autore, cosa che invece ci si propone di fare in modo più accattivante attraverso questa offerta commerciale. La scuola già viene accusata di essere troppo lontana dagli interessi concreti e dalla vita vissuta dei giovani e degli adolescenti; se viene ritenuta inefficace anche rispetto alla trasmissione dei classici della letteratura, cosa le rimane? Il quesito da porsi è: si tratta di un luogo comune (o, più semplicemente, di una trovata pubblicitaria), oppure c’è qualcosa di vero?