“Bel paese di somari”: così il Venerdì di “Repubblica” ha titolato la scorsa settimana un’intervista a Riccardo Staglianò (p.22-24) in cui ho ripreso alcuni dati sulla mancanza di competenze degli italiani giovani e meno giovani, certificata dalle indagini PISA e da altre ricerche, e sui costi individuali e sociali dell’ignoranza.
I dati sono molto preoccupanti, ma quale sarebbe la situazione se la scuola primaria non cercasse di innalzare una diga contro il dilagare dell’ignoranza? Per non ignorare l’oscuro lavoro di tanti insegnanti, lo stesso fascicolo riporta (p.25-29) un bel reportage di Maurizio Chierici sui maestri che, dal Piemonte alla Sicilia, combattono – con poche risorse ma con grande passione – contro lo smantellamento del sistema pubblico dell’istruzione e contro la dispersione scolastica e il degrado, ottenendo risultati incoraggianti. Cosa sarebbero capaci di fare se lo Stato li sostenesse e li valorizzasse, invece di mortificarli quotidianamente?