Lettura minacciata e lettura riconquistata

In apertura della sua recensione al libro di Roberto Casati, di cui abbiamo già parlato in questa sede, Roberta Locatelli descrive bene, attraverso una divertente annotazione autobiografica, la tesi di fondo del libro: “Ho trovato il pdf di Contro il colonialismo digitale di Roberto Casati nella mia casella di posta durante un seminario in università sulla percezione uditiva. Non appena finito il seminario, ho iniziato a leggerlo, ma nel giro di dieci minuti ho avuto modo di abbandonare ancora l’app di visualizzazione dei pdf per controllare la casella di posta un paio di volte, prendere alcuni appunti per questa recensione, rispondere a un amico su skype, cercare sul sito dell’editore Palgrave un volume che ripropone i contributi, tra cui quello di Casati, a un convegno on-line sull’«e-text» che avevo seguito ai tempi ma di cui ignoravo la riedizione e poi nel mio archivio di pdf alla ricerca di un altro testo di Casati, attinente non al libro che stavo leggendo ma ai temi discussi poco prima al seminario. Alla fine, ho disattivato il wi-fi del mio iPad e ho iniziato a leggere per davvero”.
Casati sostiene infatti che l’ambiente digitale costituisce una minaccia per la lettura e propone strategie per riconquistarla. 

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